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Supera il tuo disturbo ossessivo compulsivo

Ti senti bloccato da pensieri e comportamenti che non riesci a controllare? I disturbi ossessivo-compulsivi (DOC) possono prendere il sopravvento sulla tua vita, rendendo difficile concentrarti, lavorare e mantenere relazioni sane.

I Disturbi Ossessivo Compulsivi si manifestano con pensieri insistenti e indesiderati (ossessioni) e azioni ripetitive (compulsioni) che ti senti obbligato a fare per alleviare l’ansia. Questi comportamenti possono occupare gran parte del tuo tempo e rendere la vita quotidiana una sfida continua.

Percorsi efficaci per liberarti dai pensieri intrusivi

La terapia cognitivo comportamentale (CBT) è un metodo efficace per affrontare i disturbi ossessivo-compulsivi.

Non lasciare che i disturbi ossessivo-compulsivi continuino a condizionare la tua vita. Insieme, possiamo lavorare per superare i DOC e migliorare la tua quotidianità.

Prenota una consulenza e scopri come la terapia cognitivo comportamentale può aiutarti a gestire i disturbi ossessivo-compulsivi e a vivere senza essere schiavo di ossessioni e compulsioni.

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Tutto quello che devi sapere

Come funziona un primo colloquio psicologico?

Dopo una prima e breve telefonata iniziale in cui ti verranno fornite le informazioni essenziali, prenderai un appuntamento con lo psicologo.

Quando arriverai, sarai accolto in un ambiente tranquillo e sicuro. Lo psicologo ti farà una breve presentazione su di sé, il suo approccio terapeutico e il modo in cui si svolgerà la seduta.
Lo scopo principale del primo incontro è raccogliere informazioni utili per comprendere meglio le tue esigenze. Lo psicologo ti farà domande sulla tua storia personale, le difficoltà attuali, le tue emozioni e comportamenti.
Durante l’incontro il professionista ti farà compilare un modulo per il consenso informato e per la privacy.

La durata del colloquio è di circa 60 minuti.

Puoi scegliere liberamente se iniziare un percorso o se prenderti del tempo per pensarci.

Qual è la differenza tra psicologo/a, psicoterapeuta e psichiatra?

Capire la differenza tra psicologo, psicoterapeuta e psichiatra a volte può non essere chiaro, ma è importante per sapere a chi rivolgersi per chiedere aiuto.

Uno psicologo è una persona che ha studiato Psicologia all’università. Si occupa di capire come le persone pensano, sentono e si comportano. Può fare test psicologici e offrire consulenze per aiutare le persone a gestire problemi quotidiani, stress e difficoltà emotive. Tuttavia, non può prescrivere farmaci.

Uno psicoterapeuta è uno psicologo o un medico che ha completato una formazione specializzata in psicoterapia. La psicoterapia è un trattamento che aiuta le persone a superare problemi emotivi e comportamentali. Esistono diversi tipi di psicoterapia, come la terapia cognitivo-comportamentale o la terapia familiare.

Uno psichiatra è un medico che ha studiato medicina e si è specializzato in psichiatria. Si occupa di diagnosi e trattamento dei disturbi mentali. A differenza degli psicologi e degli psicoterapeuti, gli psichiatri possono prescrivere farmaci.

Quanto dura la psicoterapia?

La durata della psicoterapia varia a seconda degli obiettivi stabiliti e delle tecniche utilizzate, concordati tra paziente e terapeuta. Alcuni interventi sono progettati per essere più brevi, mentre altri possono richiedere un periodo più lungo.

I colloqui sono prestazioni sanitarie?

Sì, i colloqui con lo psicologo rientrano tra le prestazioni sanitarie e sono quindi fiscalmente detraibili secondo la normativa vigente.

Posso fare una terapia online?

Sì, è possibile svolgere tutti i colloqui tramite le principali piattaforme di videochiamata come Meet, Zoom o WhatsApp

I minorenni possono venire da soli? Serve il consenso di entrambi i genitori?

Per poter fare i colloqui con un paziente minorenne è sempre necessaria l’autorizzazione di entrambi i genitori. Entrambi devono dare il consenso per procedere con la terapia.

Come funziona il segreto professionale?

Il segreto professionale è un principio fondamentale nella pratica psicologica e si applica a tutti i pazienti, inclusi i minorenni. Tutto ciò che viene discusso durante le sedute terapeutiche è confidenziale e non verrà divulgato senza il consenso del paziente. Tuttavia, ci sono alcune eccezioni specifiche: se il terapeuta ritiene che il paziente, minore o adulto, sia in pericolo di grave danno per sé stesso o per gli altri, è obbligato a prendere le misure necessarie per garantire la sicurezza del paziente, informando eventualmente i genitori (in caso di minori) o le autorità competenti. Questo approccio aiuta a creare un ambiente di fiducia, fondamentale per il successo del percorso terapeutico.